Misura per favorire l’accesso e ridurre gli oneri a carico delle famiglie ai servizi educativi per l’infanzia per i bambini in età 0-3 anni. Anno educativo 2023/2024

Programma FSE PLUS 2021/2027 Priorità 3. INCLUSIONE SOCIALE – Obiettivo Specifico K). Delibere di Giunta Regionale dell’Emilia Romagna n. 1706 del 09/10/2023 e n. 1999 del 20/11/2023

Il Comune di San Giovanni in Marignano ha aderito alla Misura regionale sopradescritta, approvata con DGR n. 1706 del 09/10/2023 e finanziata con fondi regionali e fondi europei impegnandosi nella riduzione delle tariffe di accesso ai servizi educativi per l’infanzia 0-3 per l’anno educativo 2023/2024, Azione B).

L’investimento è finalizzato a dare continuazione alle politiche regionali di riduzione degli oneri a carico delle famiglie, già perseguita nei precedenti anni con la misura “Al Nido con la Regione” e sostenere pertanto il più ampio accesso a servizi di qualità contrastando le disparità determinate dalle condizioni economiche e/o territoriali in una logica inclusiva e di contrasto alle povertà educative, in coerenza alla strategia delineata dal Documento strategico regionale e agli impegni assunti nel Programma regionale Fse plus 2021/2027.

Il finanziamento approvato dalla Regione Emilia-Romagna con DGR n. 1999 del 20.11.2023 concesso a favore del Comune per l’anno educativo 2023/2024 verrà riconosciuto alle famiglie, con attestazioni ISEE pari o inferiori ad euro 26.000,00, che usufruiscono dei servizi educativi 0-3 anni (sia a titolarità pubblica che privata convenzionata) – prevedendo loro il riconoscimento di forme di abbattimento delle rette mensili diversificate per fasce di reddito ISEE.

Cos’è il Fondo Sociale Europeo PLUS

Il Fondo sociale europeo Plus è il principale strumento finanziario con cui l’Europa investe sulle persone.

Attraverso il fondo Fse Plus, l’Unione europea assegna agli Stati membri e alle Regioni le risorse per qualificare le competenze dei cittadini e rafforzare la loro capacità di affrontare i cambiamenti del mercato del lavoro, per promuovere un’occupazione di qualità e contrastare le diseguaglianze economiche, sociali, di genere e generazionali.

Le risorse sono stanziate per periodi di 7 anni: questo consente agli Stati e alle Regioni di mettere in campo una programmazione di lungo termine per garantire la continuità degli interventi.

Il Programma FSE plus 2021/2027 della Regione Emilia-Romagna

Per il periodo 2021/2027 la Regione Emilia-Romagna, confrontandosi con gli Enti Locali e con le rappresentanze del tessuto economico e sociale, ha elaborato la propria strategia di programmazione delle risorse disponibili. Il Programma costituisce il principale strumento per attuare a livello regionale il Pilastro europeo dei diritti sociali e si sviluppa sulla base di 4 priorità: occupazione, istruzione e formazione, inclusione sociale e occupazione giovanile, declinate in obiettivi specifici e tradotte in azioni progettate sulla base del contesto socio-economico del nostro territorio.

I Progetti finanziati con risorse FSE plus sono selezionati dalla Regione Emilia-Romagna attraverso procedure ad evidenza pubblica che garantiscono qualità e trasparenza. E’ così che il Programma regionale si trasforma in opportunità concrete per le persone e per le imprese ed è così che la Regione investe sul futuro dei cittadini e della comunità.

In particolare, nell’ambito della priorità 3 “Inclusione sociale” la Regione si è impegnata a potenziare il sistema di welfare, sostenendo, tra le altre, misure per l’infanzia per favorire la più ampia partecipazione e l’abbattimento delle rette per gli asili nido con l’obiettivo di rafforzare e qualificare l’offerta di servizi di sostegno in risposta a bisogni specifici come misura di contrasto alla povertà educativa, di sostegno alle famiglie in condizioni economiche svantaggiate e di promozione della conciliazione vita-lavoro e dell’occupazione femminile, e come precondizione per contrastare marginalità ed esclusione e i connessi costi individuali e collettivi.

Nell’ambito dell’Obiettivo specifico k), per migliorare l’accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili, ha previsto un investimento straordinario per attivare misure economiche per l’ampliamento delle opportunità e l’abbattimento delle rette per promuovere l’accesso ai servizi educativi 0–3 anni, nella consapevolezza che servizi di qualità rivolti ai bambini costituiscono un supporto fondamentale per rendere più solidi i loro percorsi educativi e per contrastare le disuguaglianze.

Nello specifico, l’investimento concorre al consolidamento, alla qualificazione e all’accessibilità dell’offerta educativa per le fasce di popolazione in condizioni di svantaggio nell’accesso ai servizi riconducibile alla situazione economica e/o territoriale attraverso:

• Azione A: promozione di un sistema di quantificazione degli oneri a carico delle famiglie da parte dei Comuni/Unioni per l’anno educativo 2023/2024 che preveda l’esenzione per i nuclei con ISEE pari o inferiore a 40.000 euro, anche in complementarietà con la misura “Bonus asilo nido” erogata dall’INPS, nei Comuni montani e nei comuni classificati nella strategia STAMI della provincia di Ferrara;

• Azione B: promozione di un sistema di quantificazione degli oneri a carico delle famiglie da parte dei Comuni/Unioni per l’anno educativo 2023/2024 che preveda l’abbattimento delle rette, per i nuclei con ISEE pari o inferiore a 26.000 euro, in continuità con la misura “Al nido con la regione” nei restanti comuni dell’Emilia-Romagna.

Le tipologie di servizi educativi ammissibili, con riferimento alle due azioni A e B, sono ai sensi della delibera di Giunta regionale n. 1564/2017:

1.  Nidi (compresi micro-nidi, nidi aziendali e sezioni primavera) e servizi sperimentali (questi ultimi esclusivamente in relazione al numero di posti destinati alla fascia di età 0-3)

2.  Piccoli Gruppi Educativi (PGE) – I posti per i quali è possibile richiedere il finanziamento a valere sulla presente procedura devono rientrare nel sistema di offerta pubblica di servizi educativi 0-3 e come tali afferire alle seguenti tipologie di gestione:

– gestione diretta dei Comuni/Unioni, anche in forma associata;

– gestione in appalto a soggetti privati individuati dai Comuni/Unioni mediante procedura ad evidenza pubblica;

– gestione da parte di soggetti privati, convenzionati con i Comuni/Unioni dei comuni secondo i requisiti di qualità stabiliti dalla normativa Regionale.

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